martedì 7 maggio 2013

I fiumi in Italia



L’Italia presenta un territorio abbastanza ricco di corsi d’acqua, soprattutto nella parte meridionale data la presenza delle sorgenti alpine e della vasta Pianura Padana.

Mano a mano che si scende verso sud i corsi d’acqua diventano più brevi in considerazione del cambiamento di latitudine e delle ridotte possibilità di percorrenza (dalle “spina dorsale” degli Appennini alle coste non mancano che pochi chilometri).  

II fiume più lungo d'Italia è il Po con i suoi 652Km. Esso nasce sul Monviso in Piemonte ed è alimentato da numerosi affluenti provenienti sia dal versante alpino (il più famoso, almeno dalle nostre parti è l’Adda) che dal versante appenninico. Infine il Po si getta con una foce a delta nelle acque del Mar Adriatico.

Tra gli altri fiumi alpini, tutti caratterizzati da una portata ampia e regolare, si ricordano

l'Adige (lungo 410 Km), il Brenta, il Piave e il Tagliamento (alcuni di questi protagonisti di importanti pagine della storia del nostro Paese).

Ci sono poi i fiumi appenninici che presentano una portata ridotta e irregolare.

Tra di essi si citino, entrambi sul versante tirrenico, il Tevere, terzo fiume italiano per estensione con i suoi 405 km nonché corso d’acqua che attraversa la capitale, e l’Arno (tanto per intenderci il fiume che taglia in due Firenze).

Ci sono poi i corsi d’acqua che sfociano sullo Ionio  e quelli che si immettono nell’Adriatico (Reno).

Per quanto riguarda le isole, i loro fiumi presentano una media lunghezza con scarso volume d’acqua.

Infine merita di essere ricordata la regione nord-orientale del Carso dove sono presenti fiumi che scorrono sotto terra anche per diversi chilometri prima di riemergere alla luce del sole (i cosiddetti fiumi carsici).  

Andrea Beretta

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