martedì 30 aprile 2013

Il fiume

Quando sentiamo l'espressione “acqua corrente” pensiamo subito al rubinetto della nostra cucina e a tutte le volte che ce lo dimentichiamo aperto (ahi, ahi, ahi).
In realtà l'acqua che scorre per eccellenza in natura è quella dei fiumi.
Ma cos'è un fiume?
È un corso d'acqua perenne che nasce da una sorgente e che termina con una foce entrando in un lago (e allora prende il nome di immissario), in un fiume (e allora viene detto affluente) o nel mare.


Oltre alla sorgente, altri elementi costitutivi di un fiume sono: l'alveo (o letto dentro il quale scorre), le sponde (che variano a seguito delle azioni di erosione e accumulo) e la foce.
La foce può essere di due tipi: a estuario, vale a dire con una forma a imbuto, e a delta, vale a dire ramificata, come le radici di un albero.
Esso può essere alimentato dalle acque di un lago (e prende il nome di emissario), da quelle di un altro fiume, da sorgenti sotterranee, dai ghiacciai e dalle precipitazioni.
Ogni fiume appartiene ad un bacino idrografico, cioè l'area geografica comprende tutte le acque che finiscono poi nel fiume e le sue caratteristiche più importanti sono: lunghezza, pendenza, velocità e portata, ossia i litri d'acqua che passano in un metro quadro in un secondo di tempo.
Nella parte superiore il fiume scorre rapido e impetuoso e prende il nome di torrente; nel suo corso medio attraversa le colline e scorre piano e diventa più veloce nella parte inferiore dove è chiamato ruscello. Una volta arrivato in pianura il corso d'acqua scorre sempre più lentamente.
La foce si divide in due tipi: a estuario, vale a dire con una forma a imbuto, e a delta, vale a dire ramificata, come le radici di un albero.
 Fabio Riva

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