La parola spotted,
che in inglese significa “avvistato”, si riferisce a una nuova moda giovanile, nata
nelle università inglesi e diffusa da
circa due anni anche nel resto d’Europa. Recentemente il fenomeno ha “colpito” pure
l’Italia.
Ma in che cosa consiste questo
nuovo social network e quale è il motivo di questo incredibile successo?
Le pagine “spotted” sono semplicemente pagine relative al
mondo della scuola oppure di luoghi frequentati regolarmente dai giovani
(locali, palestre, discoteche) sulle quali coloro che frequentano fisicamente
quei luoghi possono dichiarare il proprio amore, esprimere antipatia, scrivere
apprezzamenti o qualsiasi altra cosa su gente dello stesso “ambiente”.
Il “bello” del gioco è che l’autore del messaggio ricorre al
misterioso creatore e gestore della pagina web e rimane quindi del tutto
anonimo. Tutto ciò renda la cosa più intrigante ma pericolosa allo stesso tempo.
Quando è
comparso per la prima volta il così detto “spotted”?
Per rispondere a questa domanda
dobbiamo risalire alla primavera del 2010, quando uno studente d’informatica della UCL (University College of London) di nome Rich Martell decide di creare
un sito dove lui e alcuni amici
pubblicavano dei commenti a proposito
delle ragazze avvistate in biblioteca. Il sito si chiamava FitFinder.
Nonostante varie polemiche la
pagina web conobbe nel giro di poco
tempo un gran successo: in meno di due mesi si diffuse e riuscì a coinvolgere 52
diverse università britanniche e oltre 200 mila utenti, per un totale di 5
milioni di pagine visualizzate.
Quali sono le cause di questo
fenomeno?
Come accennato in precedenza,
questa tendenza on line ha portato anche a situazioni negative: ogni tanto
capita che qualcuno approfitti dell’anonimo e faccia dei commenti offensivi o addirittura
razzisti dettati dall’odio o per stupido divertimento; insomma, veri e propri
atti di bullismo.
Per questa ragione il
fenomeno ha cominciato a suscitare la reazione di adulti (polizia, presidi,
genitori) che hanno la responsabilità di proteggere il buon nome del luogo
“spottato” e tutelare coloro che potrebbero risultare offesi da alcune di
queste dichiarazioni anonime.
Alemayehu Bonalumi
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