Il fiume ha
sempre avuto grande importanza per l'Uomo: nel passato per il
commercio e per dissetare-igienizzare la popolazione, ora anche per
il funzionamento delle industrie (si pensi ad esempio all'energia
idroelettrica).
I fiumi sono
stati al centro dello sviluppo delle popolazioni antiche poiché
procuravano loro acqua e altri beni ottenuti tramite il commercio
fluviale.
Fra i più
importanti corsi d'acqua del passato ricordiamo il Nilo per gli
Egizi, il Tevere per i
Romani (che ne
regolavano le acque tramite acquadotti e le distribuivano in città
fino alle case), il Tigri e l'Eufrate per i popoli della Mesopotamia
e il fiume Giallo e quello Azzurro per i Cinesi.
Ci sono anche
fiumi che hanno svolto la funzione di confini naturali tra imperi e
regni del passato e che tutt'oggi svolgono un'analoga funzione.
Nel caso a noi
storicamente più vicino, vale a dire quello dei Romani, i seguenti
fiumi hanno svolto un ruolo fondamentale:
IL
TEVERE
Passa per
Roma, è il principale fiume dell'Italia centrale e peninsulare ed è
il terzo fiume più lungo d'Italia con i suoi 405 km.
Nell'antichità
è servito alla città di Roma come bacino per il rifornimento
d'acqua.
Era chiamato
anticamente prima Albula, poi Thybris ed infine
Tiberis.
IL RENO
Il Reno (in
tedesco Rhein e in francese Rhin) misura
1326 km ed è uno dei fiumi più lunghi d'Europa.
Nell'antichità
fece da confine naturale tra i Romani dai popoli barbarici del Nord
Europa e ancora oggi funge da confine nella parte settentrionale tra
Francia e Germania. Esso inoltre è "alimentatore" per le
industrie vicine.
IL DANUBIO
Il Danubio si
trova nell'Europa centro-orientale e, con i suoi 2.860 km, è il
secondo corso d'acqua più lungo d'Europa ed è il più lungo fiume
navigabile del continente.
Come il Reno,
in passato fece da confine naturale sempre tra Romani e Germanici
che cercavano continuamente di entrare nei territori dell'impero
(cosa che infine riuscirono a fare).
Andrea Pagno
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