Con questo termine si intendono atti di bullismo e di molestia
effettuati tramite mezzi elettronici come mail,
messaggistica istantanea, blog, telefoni
cellulari, social network e siti web in generale.
Più nel dettaglio i giuristi distinguono tra il cyberbullying (cyberbullismo), che
avviene tra minorenni, e il cyberharassment
(cybermolestia) che avviene tra adulti o tra un adulto e un minorenne.
Il cyberbullismo è come il bullismo nella vita reale, con la
differenza che ha come “scenario” il mondo virtuale della Rete. Pur presentandosi in forma diversa, anche quello su Internet è infatti
bullismo: far circolare delle foto spiacevoli o inviare mail contenenti
materiale offensivo può costituire un danno psicologico dalle conseguenze
imprevedibili (come, ahimè, ci ricordano alcuni tragici fatti di cronaca che hanno adolescenti per protagonisti).
Una recente statistica ha infatti calcolato che il 34% del
bullismo avviene oggi online e non
più (o non solo) tra i banchi di scuola o ai giardinetti del paese.
Per quanto sempre più diffuso, il fenomeno costituisce però una
novità in campo giuridico, anche se esistono già leggi in proposito nell’ambito
del Codice civile, del Codice penale e, per quanto riguarda l'ordinamento
italiano, del Codice della Privacy.
Ci sono diverse forme di cyberbullismo divise per tipologia e intensità:
· Flaming: messaggio deliberatamente ostile e provocatorio
inviato da un utente alla comunità o a un altro individuo specifico;
· Molestie: spedizione
ripetuta di messaggi insultanti mirati a offendere qualcuno;
· Denigrazione: sparlare di
qualcuno, tramite posta elettronica o messaggistica istantanea, con l'obiettivo di danneggiare
gratuitamente e con cattiveria la sua reputazione;
· Sostituzione di
persona: farsi passare per un'altra persona allo scopo di spedire messaggi
o pubblicare testi dal contenuto falso e calunnioso;
· Rivelazioni: pubblicare
informazioni private e/o imbarazzanti su un'altra persona;
· Inganno: ottenere la
fiducia di qualcuno con l'inganno per poi pubblicare o condividere con altri le
informazioni confidate via mezzi elettronici;
· Esclusione: escludere
deliberatamente una persona da un gruppo online
per provocare nella vittima un senso di emarginazione;
· Cyber-persecuzione: termine inglese usato per indicare una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo che
affligge un'altra persona, perseguitandola e generandole stati di ansia e
paura che possono arrivare a comprometterne l'equilibrio.
Beatrice Carminati, Elena Codecasa
molto interessante e costruttivo.
RispondiEliminasono d'accordo
sono d'accordo con il nostro amico anonimo e vorrei aggiungere che è molto articolato e può essere di grande aiuto per i "cyberbulli"
RispondiEliminaanchio sono d'accordo com e3ndenehaha
RispondiEliminaQueste cose succedono spesso e penso che sia utile capire bene cos' è il cyberbullismo
RispondiEliminamolto interessante e istruttivo! avete tutti ragione
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