giovedì 4 aprile 2013

Cyberbullismo



Con questo termine si intendono atti di bullismo e di molestia effettuati tramite mezzi elettronici come mail, messaggistica istantanea, blog, telefoni cellulari, social network e siti web in generale.
Più nel dettaglio i giuristi distinguono tra il cyberbullying (cyberbullismo), che avviene tra minorenni, e il cyberharassment (cybermolestia) che avviene tra adulti o tra un adulto e un minorenne. 
Il cyberbullismo è come il bullismo nella vita reale, con la differenza che ha come “scenario” il mondo virtuale della Rete. Pur presentandosi in forma diversa, anche quello su Internet è infatti bullismo: far circolare delle foto spiacevoli o inviare mail contenenti materiale offensivo può costituire un danno psicologico dalle conseguenze imprevedibili (come, ahimè, ci ricordano alcuni tragici fatti di cronaca che hanno adolescenti per protagonisti).
Una recente statistica ha infatti calcolato che il 34% del bullismo avviene oggi online e non più (o non solo) tra i banchi di scuola o ai giardinetti del paese.
Per quanto sempre più diffuso, il fenomeno costituisce però una novità in campo giuridico, anche se esistono già leggi in proposito nell’ambito del Codice civile, del Codice penale e, per quanto riguarda l'ordinamento italiano, del Codice della Privacy.
 Ci sono diverse forme di cyberbullismo divise per tipologia e intensità:
·     Flaming: messaggio deliberatamente ostile e provocatorio inviato da un utente alla comunità o a un altro individuo specifico;
·     Molestie: spedizione ripetuta di messaggi insultanti mirati a offendere qualcuno;
·     Denigrazione: sparlare di qualcuno, tramite posta elettronica o messaggistica istantanea, con l'obiettivo di danneggiare gratuitamente e con cattiveria la sua reputazione;
·     Sostituzione di persona: farsi passare per un'altra persona allo scopo di spedire messaggi o pubblicare testi dal contenuto falso e calunnioso;
·     Rivelazioni: pubblicare informazioni private e/o imbarazzanti su un'altra persona;
·     Inganno: ottenere la fiducia di qualcuno con l'inganno per poi pubblicare o condividere con altri le informazioni confidate via mezzi elettronici;
·     Esclusione: escludere deliberatamente una persona da un gruppo online per provocare nella vittima un senso di emarginazione;
·      Cyber-persecuzione: termine inglese usato per indicare una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo che affligge un'altra persona, perseguitandola e generandole stati di ansia e paura che possono arrivare a comprometterne l'equilibrio.

Nella speranza che queste informazioni su una realtà ancora poco conosciuta possano risultare utili, rivolgiamo a voi naviganti un invito a vivere la Rete come occasione di confronto anziché di scontro.
Beatrice Carminati, Elena Codecasa

5 commenti:

  1. molto interessante e costruttivo.
    sono d'accordo

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  2. sono d'accordo con il nostro amico anonimo e vorrei aggiungere che è molto articolato e può essere di grande aiuto per i "cyberbulli"

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  3. anchio sono d'accordo com e3ndenehaha

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  4. Queste cose succedono spesso e penso che sia utile capire bene cos' è il cyberbullismo

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  5. molto interessante e istruttivo! avete tutti ragione

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