Cari navigatori,
abbiamo ormai capito l’importanza
dell’acqua sotto numerosi punti di vista:
biologico per la sopravvivenza, geografico per l’equilibrio degli ecosistemi,
commerciale per il trasporto di persone e merci, storico in quanto confine
naturale o scenario di battaglie.
In questo post vogliamo parlarvi
dell’importanza dell’acqua dal punto di vista religioso.
Quasi tutte le religioni del
pianeta hanno infatti a che fare con l’acqua e tutte associano all’acqua un significato di purificazione.
Nel Cristianesimo, ad esempio, l’acqua
compare sin dal sacramento del Battesimo, dal momento che il bambino viene
bagnato sulla testa con l’acqua che in precedenza il prete aveva benedetto e
viene così accolto ufficialmente nella comunità dei fedeli.
L’Islamismo è invece convito che
l’acqua sia fonte di vita e si dice che è proprio con l’acqua che Allah ha
creato l’uomo.
Nel più antico dei monoteismi,
vale a dire l’Ebraismo, si afferma che “Ein maim el ha Toràh”: “Non c’è
acqua che non sia Toràh”, dove la Toràh è la pergamena contenente la parola di
Dio.
Anche per le religioni orientali (Buddhismo,
Induismo, Confucianesimo) l’acqua ha un valore di pulizia interiore e liberazione.
Ci sono poi dei fiumi che in giro per il
mondo svolgono tutt’oggi un importante funzione sacra.
Si pensi al Giordano in Palestina per il
Cristianesimo, dove Gesù all’età di 30 anni ricevette il Battesimo dalle mani
di Giovanni il Battista, o al Gange per il credo induista, nelle cui acque ogni
anno milioni di fedeli si immergono nella speranza di guarire dai dolori del
fisico e dell’anima.
Matteo Forcati, Nicholas Bonizzoni
Ottimo articolo e soprattutto interessante =)
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