martedì 21 maggio 2013

Sfide storiche sull'acqua


Abbiamo parlato in precedenza del ruolo dellacqua in alcune importanti discipline sportive praticate a livello olimpico.
In alcuni casi lacqua dei fiumi fa da scenario a storiche sfide agonistiche che ogni anno rinnovano in occasioni particolari lantica rivalità fra gli avversari.


È il caso della gara di canottaggio (boat race) tra le università di Oxford e Cambrige che si svolse per la prima volta nelle acque del Tamigi il 12 marzo 1829. Allora fu Cambridge a lanciare la sfida ad Oxford. Quella gara, secondo le cronache, fu interrotta subito dopo una prima falsa partenza; al secondo via Oxford si pose immediatamente al comando della regata (una competizione tra imbarcazioni che consiste nel completare, una o più volte, un percorso prestabilito), che andò poi a vincere.
Levento si rivelò un tale successo che dopo la prima edizione la boat race venne trasferita a Londra, con partenza dal ponte di Westminster ed arrivo a quello di Putney.
In quegli anni la gara si svolgeva frequentemente.
A partire dal 1856 la competizione iniziò a ripetersi con cadenza annuale. Nacque così la tradizione giunta fino ai giorni nostri: il perdente, puntualmente, agli inizi del nuovo anno rilancia la sfida per ottenere la rivincita nel corso del mese di marzo o al massimo al principio di quello di aprile.
Tra gli aneddoti storici si ricorda che la barca dei light blues (Cambridge) affondò nel 1859 e quella dei dark blues (Oxford) nel 1925.
Nel 1981, per la prima volta nella storia della prestigiosa competizione, prese parte alla stessa una donna, Sue Brown, che nel ruolo di timoniera condusse Oxford alla vittoria anche lanno successivo.
La gara, naturalmente, si volge ancora tuttoggi con un tempo medio di percorrenza pari a 20 minuti (il record è attualmente detenuto dai light blues).
Poche settimana fa è stata la squadra di canoisti di Oxford a passare per prima il traguardo, portando così il totale delle proprie vittorie a 77 contro le 81 di Cambridge, a cui non ci rimane che augurare... in bocca al lupo per il prossimo anno!


Lorenzo Cavedini, Elena Codecasa

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