Durante le prime settimane di scuola abbiamo
creduto che i nostri compagni del Liceo avessero ancora la testa in vacanza e
si scordassero tutti i giorni di portare in classe libri e quaderni. Notavamo infatti
che gli studenti di Prima e Terza Liceo si presentavano immancabilmente a
scuola privi dei tradizionali manuali di carta. In compenso custodivano
gelosamente nelle proprie mani una strana tavoletta che, a sentire loro, “conteneva tutto quello che poteva servire a
lezione”. Si tratta dell’Ipad, vale
a dire uno strumento tecnologico che sta entrando sempre di più nella vita quotidiana
e che ora ha trovato posto anche in classe! Il nostro istituto, dopo aver
presentato formale richiesta, è stato infatti scelto insieme ad altre scuole per
partecipare al progetto sperimentale Generazione Web promosso dalla Regione Lombardia per
la digitalizzazione (“traduzione” in formato digitale) della didattica. Troppi paroloni?
Allora, visto che fra i lettori del blog potrebbero anche esserci “analfabeti”
informatici, forniamo anzitutto qualche spiegazione sul “misterioso” aggeggio
sopra indicato. L'Ipad è un tablet-computer
(computer a forma di tavoletta) in grado di riprodurre contenuti multimediali e
di navigare su Internet. Per fare tutto ciò è necessario scaricare le apposite App (Applicazioni) equivalenti ai software (programmi) di un normale pc. In
questo modo imparare è un’esperienza completamente nuova, in aula e fuori. E
c’è un’applicazione per tutti: dalle lezioni interattive ai sussidi didattici,
dai programmi per la costruzione di mappe e schemi a quelli multimediali per l’approfondimento
degli argomenti. E ora un po’ di Storia: l'IPad è stato presentato per la prima
volta al mondo il 27 gennaio 2010 da Steve Jobs, fondatore della Apple, in
occasione di una conferenza a San Francisco. Da allora a oggi siamo già
arrivati alla quarta versione di tale “diavoleria”, su cui a breve si
esprimeranno i nostri compagni più grandi dato che li intervisteremo per un
bilancio di questi primi mesi… senza
zaino in spalla!
Bonizzoni Nicholas, Lorenzo Cavedini, Leonardo Magni
OTTIMO ARTICOLO
RispondiEliminaVASHA ANDREA
É un bellissimo articolo è molto interessante.
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