martedì 28 aprile 2015

Expo!

Come voi, cari lettori, ben saprete, fra poco Milano ospiterà l'Expo, la grande esposizione universale organizzata ad ogni edizione in una diversa città del mondo. 
La scelta delle sedi e la regolamentazione delle esposizioni universali viene gestita dal BIE, l'Ufficio Internazionale delle Esposizioni, con sede a Parigi.
Proprio al BIE si deve la creazione, a partire dal 1928, di due diverse tipologie di esposizione: quelle universali, con una durata maggiore e tematiche generalmente di ampio respiro, e quelle internazionali, caratterizzate invece da minor durata e temi più specifici. Per questo motivo tutte le edizioni precedenti al protocollo del 1928 vengono definite edizioni storiche.
La prima edizione che espose prodotti da tutte le parti del mondo fu quella di Londra del 1851, organizzata al Crystal Palace in Hyde Park in seguito ad un'idea del consorte della regina Vittoria, il principe Alberto.
Nel corso della storia delle esposizioni universali l'Italia ha ospitato l'edizione del 1906, organizzata a Milano sul tema dei trasporti, e quella del 1911 organizzata a Torino e incentrata sui temi dell'industria e del lavoro.
L'Italia ha ospitato però anche varie edizioni di esposizioni specializzate, in particolare quella del 1953 a Roma sul tema dell'agricoltura, quella a Napoli del 1954 sul tema della navigazione e quella sullo sport nel 1955 a Torino, città che ospitò sei anni più tardi anche l'edizione organizzata per festeggiare il centenario dell'Unità d'Italia. L'edizione più recente di un'esposizione internazionale specializzata organizzata in Italia è quella di Genova del 1992 dal titolo "Cristoforo Colombo- la nave e il mare".
Con l'edizione di quest'anno, organizzata nel capoluogo lombardo nonché capitale dell'economia italiana, l'Italia torna così ad ospitare finalmente un'edizione dell'esposizione universale. Il motto della manifestazione "nutrire il pianeta, energia per la vita" dice tutto, intenzioni e tema alla base di questo importante appuntamento.
Il tema è stato infatti scelto col proposito di far riflettere le persone sulla qualità del cibo, l'educazione alimentare e sul suo spreco.
Queste preoccupazioni, troppo a lungo trascurate, hanno portato il mondo verso una crisi imminente: secondo alcuni scienziati, ad esempio, l'acqua potabile potrebbe cessare di essere disponibile per colpa degli sprechi eccessivi e dell'inquinamento sconsiderato delle fonti.
Molte persone, tra politici e ambientalisti, consigliano inoltre di fare buon uso del cibo e di non sprecarlo: sembra incredibile a dirsi ma oggigiorno, nel 2015, a fronte di milioni e milioni di persone che ancora purtroppo muoiono letteralmente di fame e malnutrizione, altrettanti milioni di persone soffrono di gravi patologie legate all'obesità e quindi ad un eccesso di nutrizione, senza contare le tonnellate e tonnellate di cibo che ogni anno vengono gettate perché non consumate; una corretta cultura alimentare unita ad una gestione ed una distribuzione più equa delle risorse alimentari mondiali potrebbero quindi risolvere i problemi di tantissime persone!
Basterebbe infatti che le persone abituate a mangiare troppo e male imparassero a mangiare meglio e cibi più salutari per limitare il problema dell'obesità e di conseguenza tutte le malattie ad essa collegate, così come impedire lo spreco di enormi quantità di cibo distribuendolo in tempo alle persone bisognose prima della sua scadenza potrebbe salvare milioni di vite!
Tra gli obiettivi principali della manifestazione troviamo quindi la ricerca, da parte delle nazioni partecipanti, di tutte le possibili soluzioni per ridurre la cattiva distribuzione del cibo ed eliminare così la fame nel mondo e prevenire allo stesso tempo le malattie legate alla cattiva alimentazione.
Al prossimo articolo!

Gabriele il surfista

martedì 14 aprile 2015

Passeggiando in bicicletta

Buon giorno a tutti cari lettori,

oggi  vogliamo consigliarvi una bellissima gita per il tempo libero: 
le passeggiate lungo il fiume Adda!
Le passeggiate lungo l'Adda infatti sono ottime occasioni per passare del tempo insieme alla propria famiglia tra natura, divertimento, salute e benessere.
I percorsi possibili si estendono da Canonica d'Adda e Truccazzano ed arrivano addirittura fino a Lecco. Passeggiando o pedalando lungo il fiume, si può osservare la bellissima vegetazione che comprende salici piangenti e bellissimi fiori colorati e profumati!
Per quanto  riguarda gli animali è invece possibile avvistare i cigni, la gallinella d'acqua e il coloratissimo martin pescatore.
All'interno del Parco Adda sono inoltre presenti anche monumenti e luoghi di grande interesse storico-artistico, come la centrale idroelettrica di Trezzo sull'Adda, il villaggio operaio di Crespi d'Adda, eletto patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, e le opere di ingegneria progettate da Leonardo da Vinci.
L'intero percorso è inoltre percorribile anche in bicicletta: in caso vogliate pedalare spensierati, ma abitate troppo lontani, non preoccupatevi, è infatti possibile noleggiare le biciclette sul posto.
Un'altra possibilità di visitare il territorio è quella di sfruttare i traghetti che partono da Trezzo sull'Adda e arrivano fino alla palude del Brivio.
Lungo tutto il percorso sono inoltre presenti diversi punti di ristoro, parchi pubblici ed aree attrezzate per fare gustosi pic-nic o semplicemente stendersi a prendere il sole: insomma, non vi resta che aspettare il prossimo fine settimana, organizzarvi e partire!



Francy e Rebby le tecnologiche

Il parco e la Villa Reale di Monza

Buongiorno a tutti cari lettori,

oggi vi proponiamo una possibile meta per una piacevole gita: il parco di Monza, il parco circondato da mura più vasto d'Europa, che potrete percorrere in lungo e in largo sia a piedi che in sella alla vostra amata bicicletta.
Il parco venne costruito su ordine del figliastro di Napoleone Eugenio di Beauharnais a completamento della villa reale costruita alcuni decenni prima per volere del governo austriaco.
I lavori iniziarono il 14 settembre del 1805 e consistettero nell'ulteriore sviluppo dei giardini reali già esistenti. Oltre che come ornamento della villa, il parco aveva anche la funzione di riserva di caccia personale del re. Dal punto di vista geografico era situato alla Santa, all'epoca una frazione di Monza, posta a sua volta proprio vicino a Milano, allora capitale d'Italia. Il parco venne in seguito ampliato ulteriormente per far risaltare la grandezza dell'imperatore.


La Villa Reale, un palazzo in stile neoclassico che conta più di 600 stanze tutte collegate tra loro da lunghi corridoi, è attualmente utilizzata per mostre ed esposizioni.
Le decorazioni sulle facciate non presentano timpani, colonnati e quadri a rilievo, ma tenui gradazioni che segnano e scandiscono le superfici.
Ad impreziosire ancor di più la Villa Reale troviamo il roseto: ricavato nel giardino della villa reale di Monza venne costituito nel 1964 e venne aperto al pubblico solo nel 1970. Vi si possono ammirare rose provenienti da tutto il mondo e ogni mese di maggio, a partire dal lontano 1965, si svolge un concorso che consiste nel portare nuove varietà di rose: vince la competizione il fiore più profumato e bello esteticamente.


Nel parco troviamo anche il famoso circuito automobilistico che ospita una delle tappe più amate e seguite di tutta la Formula 1.

L'autodromo, lungo circa 5973 m, venne costruito nel 1922 e presenta 12 curve. Inizialmente venne costruita la rete stradale e solo in un secondo momento venne costruito anche l'anello di alta velocità.
Il tempo record di percorrenza, stabilito da Rubens Barrichello, è di 1 min 21'' 046"'.
Speriamo di avervi fornito un'idea per una gita divertente!


Elisa l'esperta di moda
Margot l'artista  

Matteo il calciatore

martedì 7 aprile 2015

Le Gaverine

Buongiorno cari lettori,

                                     
 a proposito di possibili mete per piacevoli scampagnate da fare durante le vacanze di pasqua o i fine settimana soleggiati di questa primavera, oggi vorrei parlarvi di un luogo che forse non tutti conoscono, ma, per la sua bellezza e particolarità, merita sicuramente una visita: le Gaverine, alcune delle molte risorgive che caratterizzano la pianura compresa tra Misano di Gera d'Adda e Crema.
Per raggiungere questo posto sperduto in mezzo alla campagna potete usare benissimo la vostra bicicletta, meglio se si tratta di una mountain bike, in quanto le strade sono sterrate e presentano qualche ostacolo, oppure potete tranquillamente passeggiare immersi nel silenzio della campagna, circondati solo dai campi coltivati. Arrivati in questo splendido posto troverete spazio sia per mettere le biciclette che per organizzare un bel pic-nic, potendo scegliere tra il sole o l'ombra gentilmente offerta da magnifici salici piangenti. Sfidiamo i più coraggiosi, naturalmente prima del pic-nic e quindi a stomaco vuoto, a tuffarsi o solamente a immergere i piedi nell'acqua, sicuramente non termale, delle Gaverine: l'acqua è così fredda che non esiste niente di meglio per rinfrescarsi e tonoficarsi dopo l'escursione.
Spero di avervi incuriosito e, grazie al mio articolo, avervi spinto a scoprire una delle tante piccole meraviglie che si nascondono intorno a noi, in quanto credo che imparare a conoscere meglio il luogo in cui si è nati e si vive sia molto più emozionante che uscire dal continente per visitare posti stupendi e meravigliosi, ma lontani dalla nostra vita e che appartengono ormai all'immaginario di tutti.
Al prossimo articolo!!


Sweet Marty

venerdì 3 aprile 2015

Il castello di Cassano d'Adda

Salve a tutti cari lettori,

visto che vivo nel comune di Cassano d'Adda ho deciso di scrivere un articolo sul suo castello, conosciuto anche con il nome di Fortezza Viscontea.
La prima notizia certa riguardo l'esistenza della fortezza risale addirittura al 887 quando la fortificazione ospitò il re tedesco Carlomanno. Conteso a lungo dalle famiglie dei Torriani, dei Visconti e degli Sforza cadde per un breve periodo sotto il dominio della città di Venezia che contribuì a rafforzarlo e lo cinse di un fossato. Tornato sotto il controllo della potenza ambrosiana, nel XV secolo Bartolomeo Gadio, un architetto molto famoso dell'epoca, eseguì dei lavori che interessarono la rocca, il revellino e i contrafforti che, scendendo fino al fiume, lo caratterizzano.
Alla fine del secolo Ludovico il Moro, l'ultimo degli Sforza, chiamò molti pittori famosi tra cui Leonardo da Vinci per dipingere il palazzo. Leonardo da Vinci rimase nel Ducato come pittore, architetto, ingegnere, scenografo, stilista e persino musicista!
Nel corso della sua storia millenaria la fortezza è stata più volte riadattata agli usi più disparati: presidio militare, residenza provvisoria per la signoria, luogo di svaghi e feste, persino prigione!
Oggi invece il castello viene sfruttato come location per matrimoni, cresime ed altri eventi, ed ospita al suo interno un servizio di ristorazione e di hotel per turisti e visitatori.
Grazie per la vostra attenzione!




Ana la lettrice accanita

giovedì 2 aprile 2015

Il castello di Pagazzano

Ciao a tutti cari lettori,
oggi vi parleremo di un castello che potrete visitare nelle vacanza di Pasqua che cominceranno tra pochi giorni: il castello di Pagazzano.

Quando nasce?
Il castello risale all’inizio del XIV secolo.
Successivamente venne abbandonato e, tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo, ricollocato a poca distanza dalla sua posizione originale.

La storia.
Il castello di Pagazzano nacque per la necessità di un edificio di difesa in un momento di forte instabilità politica del borgo di Pagazzano.
Si ritiene inoltre che per qualche tempo ospitò persino il grande poeta Francesco Petrarca.

Nel corso del XV secolo Gian Galeazzo Visconti diede il castello prima a Bertolino Zamboni di Cremona e successivamente alla famiglia Suardi.

Il castello ospitò in seguito Filippo Maria Visconti, tornando in questo modo in possesso della famiglia cremonese degli Zamboni.
In seguito si registrarono anni di grande instabilità, dovuta al fatto che la zona comprendente Pagazzano era contesa da Milano e Venezia.


Nel 1447 la Gera d’Adda passò alla Serenissima ed il castello di Pagazzano venne nuovamente assegnato ai Visconti che mantennero il controllo dell’edificio anche quando Pagazzano ritornò sotto il controllo di Milano.

Nel 1551 il castello di Pagazzano passò a Galeazzo Visconti che lo modificò rendendolo simile ad una dimora signorile: nel lato sud vennero distrutte le due torri e tutta la merlatura, mentre il lato nord venne mantenuto per le sue funzioni difensive.

Il castello divenne poi proprietà dei Bigli, una famiglia milanese, e passò successivamente di mano a molti proprietari diversi fino a quando venne acquistato dal comune di Pagazzano nel 1999.

Quando possiamo andarci?
Il castello è aperto la prima e la terza domenica di ogni mese.


Buona visita e a presto!



Giorgia la reporter d'assalto
Mattia il digitale


mercoledì 1 aprile 2015

Villa Litta

Buongiorno cari lettori, in questo articolo vi presenterò una villa dove si può trascorre una giornata indimenticabile: villa Litta.

Storia:

Villa LITTA è stata posseduta da tre ereditari.
Ideatore dell'intero complesso fu Pirro I Visconti che verso il 1585 decise di cambiare funzione al suo possedimento di Lainate, fino ad allora destinato all'agricoltura.
Durante i lavori di sistemazione architettonica del palazzo, Pirro I impostò il giardino e fece costruire il Ninfeo. Questo edificio di frescura (il ninfeo),può essere considerato uno degli esempi più importanti dell'Italia settentrionale per la varietà dei giochi d'acqua.
Il marchese Pompeo Litta ereditò la Villa nel 1750 ed effettuò enormi lavori di riqualificazione, creando quinte e fondali e costruendo la facciata del Ninfeo.
Ebbe allora inizio il periodo di massimo splendore della villa. La parte nord-ovest della tenuta venne trasformata in giardino all'inglese ed ebbero grande sviluppo le sperimentazioni in serra. Nel 1866 la villa venne ceduta al Demanio dello Stato.
Il complesso monumentale venne acquistato nel 1932 da Alberto Toselli, il quale compì alcuni restauri e riattivò i giochi d'acqua.
La seconda guerra mondiale segnò il decadimento totale della Villa, sino al 1971 quando venne acquistata dall'Amministrazione Comunale di Lainate.

Il parco:
la zona del giardino, di circa tre ettari, era probabilmente in origine suddivisa in quattro parti verdi composte da piante di agrumi in vaso.
Il suo ampliamento si compì su due assi principali dove vennero eseguiti ingenti ed onerosi lavori strutturali: vi si trovano infatti  le fontane di Galatea e di Nettuno, le serre e l'intero impianto di irrigazione per il mantenimento del verde e dei giochi d'acqua.
Nel XVIII secolo nacque invece la "carpinata", una nuova interpretazione del classico siepone:  costituito da due file di alberi con i rami intrecciati e risistemati volta per volta, forma un lungo percorso a U,. Siepi di carpini e di bosso formavano inoltre un labirinto, ormai scomparso.

I giochi d'acqua:
la cosa più incantevole di questa villa sono i giochi d'acqua che si trovano nel Ninfeo e servivano per l'accoglienza e il divertimento degli ospiti.
L'impianto idraulico, merito dell'ingegnere militare Agostino Ramelli, era innovativo pe l'epoca in quanto utilizzava la meccanica di un pozzo e non la forza idraulica di un torrente, come accadeva invece nei classici "edifici di frescura".


Spero di avervi incuriosito abbastanza da invogliarvi a programmare una visita a questa meravigliosa villa,
al prossimo articolo!


Ludo il Tigherino



Il castello di Soncino

La Pasqua si sta avvicinando e forse qualcuno di voi a casa non ha in mente nessun posto dove trascorrere le meritate vacanze. Non preoccupatevi, abbiamo alcune idee per voi!
Ovviamente mamma e papà non hanno gli stessi gusti e alcuni semplici articoli non potranno risolvere tutte le vostre indecisioni, tuttavia abbiamo scovato i migliori posti in zona, cercando di assecondare tutti i gusti e le età. Nel passato la Lombardia è stata a lungo contesa, per la sua bellezza e posizione strategica, da conti e marchesi, i quali, per sostare nella zona durante i combattimenti, costruivano castelli e roccaforti visitabili ancora oggi.
Esplorare le segrete di un antico castello è probabilmente il sogno di ogni bambino - un valido motivo per passare le vacanze proprio in un posto del genere.
I migliori castelli sono quasi tutti risalenti al Medioevo o alla fine del '400 e sono stati costruiti per la maggior parte dagli ex-signori di Milano, i Visconti, oppure dai Colleoni o dagli Sforza.
Tra i molti ricordiamo: il castello di Pagazzano (Visconti), il castello Sforzesco (Sforza), il castello di Solza (Colleoni), il castello di Martinengo (Colleoni) e il castello di Soncino (Visconti).
Quest'ultimo, il castello di Soncino, si trova nella provincia di Cremona e secondo i ragazzi della redazione è uno tra i migliori della Lombardia. 
Fu costruito intorno al X secolo e fu terminato completamente solo nel 1895.
La prima funzione del rudimentale castello, composto da una cinta di mura e un piccolo edificio difensivo, fu quella di difendersi e contrastare la calata degli Ungari. In seguito venne assediato e distrutto dai milanesi e dai bresciani diverse volte nel corso del Duecento e ogni volta la struttura difensiva fu ricostruita e riportata all'originale "splendore".
Solo nel 1283, dopo l'ennesima sconfitta, il comune di Soncino decise di avviare le costruzioni di una rocca molto più grossa e robusta.
Nonostante il decisivo rafforzo della struttura difensiva, i cremonesi riuscirono nel 1312 a conquistare ed occupare la rocca. Quasi ottant'anni dopo, nel 1391, i milanesi sconfissero i proprietari della rocca e se ne servirono al fine di avere un punto strategico contro i nemici veneziani. 
Dopo la pace di Lodi, che stabiliva i confini tra i due grandi rivali, la rocca passò unicamente nelle mani degli Sforza, che rinforzarono ulteriormente le mura. 
Durante il corso del XV secolo vennero intrapresi lavori di manutenzione da parte di Benedetto Ferrini e Danese Maineri, abili ingegneri dell'epoca. Quasi trent'anni dopo le opere di manutenzione, nel 1509 per l'esattezza, la rocca venne conquistata (un'altra volta!) dai francesi e successivamente tornò di nuovo in mano agli Sforza.
Molti anni dopo, il ducato di Milano, il quale comprendeva anche la rocca, passò agli spagnoli.
Altri lavori di restauro furono attuati verso la fine dell'800, quando il castello era ormai di proprietà italiana.
Alcuni particolari del castello, come un ponte levatoio, vennero rimossi, ma moltissimi "pezzi" originali sono ancora presenti: il pozzo, le torri (quella del Castellano, la più importante, dentro la quale viveva il signore), i sotterranei, le segrete, le vie di fuga nascoste, le mura...
Detto ciò non vi rimane che osservare le immagini allegate, trovare altri particolari che abbelliscono il fantastico castello (in una di esse è possibile notare la forma della struttura) e visitarlo tenendo gli occhi ben aperti nel caso uno spirito maligno vi passi vicino!

LoreBryant