In questi giorni
di spensieratezza carnevalesca un annuncio ci ha colti di sorpresa e
ci ha fatto sentire spettatori di un evento storico: le dimissioni di
Papa Benedetto XVI,
265° Papa
della Chiesa cattolica
divenuto
pontefice il 19 aprile 2005 dopo la morte di Giovanni Paolo II. Si
tratta del secondo Santo Padre a rinunciare volontariamente al soglio
pontificio dopo il precedente di Celestivo V nel XIII secolo. La
notizia delle dimissioni di
Joseph Ratzniger, annunciate lo scorso lunedì mattina,
è stata diffusa dall'agenzia
ANSA
alle 11:46, ed è stata immediatamente ripresa dalle principali
testate giornalistiche mondiali, oltre che commentata da milioni di
persone tramite i social network. L'ccasione
del clamoroso annuncio è stata quella di un concistoro alla presenza
di alcuni cardinali per la canonizzazione di alcuni figure religiose,
tra cui i cosiddetti "martiri di Otranto" (gli
ottocento salentini cristiani
uccisi per aver rifiutato la
conversione all'Islam dopo la caduta della loro città in mano ai
Turchi nel 1480).
Nella sua dichiarazione, in latino, ha attribuito all'età e alle sue
condizioni fisiche le motivazioni di tale gesto.
A
seguire, data l'importanza storica dell'evento, le testuali parole
del Santo Padre:
«Dopo
aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono
pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non
sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero
petrino. Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua
essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con
le parole, ma non meno soffrendo e pregando.
Tuttavia,
nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni
di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di
san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia
del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è
diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di
amministrare bene il ministero a me affidato.
Per
questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena
libertà, dichiaro di nuovamente
vacante e potrà essere regolarmente convocato il conclave per
l'elezione del nuovo papa».
Il Papa ha quindi ringraziato per
l'affetto che gli è stato dedicato e ha chiesto perdono per i propri
difetti, prima concludere invocando la cura di Gesù Cristo sulla
Chiesa e quella di Maria sui Cardinali.
Benedetto XVI ha annunciato il suo
ritiro a partire dal 28
febbraio 2013
alle
ore 20:00, quando la sede di San Pietro sarà nuovamente vacante e
potrà essere regolarmente convocato il conclave
per
l'elezione del nuovo papa.
Numerosi e immediati i commenti nel
mondo ecclesiastico e politico: "Un
po' di stanchezza e affaticamento maggiore rispetto al passato",
ha commentato il portavoce
vaticano padre Federico Lombardi,
mentre di "Un fulmine a
ciel sereno" ha parlato Angelo Sodano,
decano del collegio cardinalizio.
Il
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha
rilasciato la seguente
dichirazione: "Un grande
coraggio e da parte mia grandissimo rispetto"; il Presidente del Consiglio Mario Monti si
dice invece "molto scosso da questa notizia inattesa",
mentre il governo tedesco "reagisce con emozione e
turbamento".
Insomma, questo
evento storico ha colpito molto noi ragazzi (e
non solo a
giudicare dalla reazione emozionata degli adulti),
al
punto che
sappiamo che in futuro, quando i nostri nipotini
studieranno questo avvenimento, noi potremmo raccontare
loro
di averlo
vissuto “in diretta”.
Giorgia Fugazzola
La decisione che il papaha preso e che ha comunicato a tutto il mondo mi ha molto sorpreso e commosso. Innanzitutto non sapevo che un papa si potesse dimettere, e poi mi ha colpito il suo grande coraggio: prendere una simile decisione gli sarà costato parecchio, chissà quante riflessioni.... Non lo so se lo ha fatto solo perchè non sta molto bene o per altri motivi, solo lui sa qual'è il vero motivo, ma so solo che da quando lo sò ci penso spesso, anche se questo papa io non lo amavo particolarmente, infatti preferivo papa giovanni paolo II, che era piu' sorridente e solare.Ora verà nominato un nuovo papa che inizierò il suo mandato circondato da molti problemi, spero solo che papa benedetto VI lo possa aiutare e consigliare, vista la sua grande cultura ed intelligenza.
RispondiEliminaL'annuncio fatto dal sommo pontefice Benedetto XVI ha scosso e stupefatto tutto il mondo. San Pietro (la più grande basilica mai costruita) e il successore di Pietro sono stati, sono e saranno sempre un punto fisso e di riferimento per tutto il mondo e tutte le religioni. L'annuncio fatto l'11 febbraio 2012 è, quindi, uno dei più importanti avvenimenti del millennio e tanto raro quanto sconvolgente. Sono rimasto scosso e stupefatto da questo comunicato e ammetto mi dispiaccia moltissimo che una persona colta e capace come Joseph Ratzinger abbia rinunciato al ministero petrino. Non biasimo, però, il papa; l'età, infatti, non gioca a suo favore (Karol Wojtyla è si stato in carica molti più anni ma è anche stato eletto molto prima). La curia romana non è, poi, semplice e "chiara" come si vuol vedere e per amministrare con consapevolezza, dedizione e sicurezza un simile organo è indispensabile una mente reattivi e molto veloce (caratteristica che con l'età avanzata diminuisce). Appoggio il pontefice nella sua decisione e spero possa essere sostituito da un successore altrettanto capace e formato. Con la sua decisione da segno di un grande coraggio, di una grande responsabilità e rinnova uno dei punti chiave del suo papato: la preghiera.
RispondiEliminaDavide Berta
Le dimissioni di Benedetto XVI hanno sorpreso il mondo cattolico, anche se quello delle dimissioni di un pontefice è un caso previsto dal Codice di Diritto Canonico. In questi giorni ho seguito qualche servizio e ascoltato dichiarazioni e commenti in merito; quello che mi sento, è di riconoscere intelligenza, coraggio, grande senso di libertà interiore e di responsabilità a questo Papa che ha fatto un passo indietro o “è sceso dalla croce”, (come ha affermato un Vescovo), perché’ non più in grado di avere la capacità fisica e mentale di essere “capo”. Preferisco non pensare a letture distorte delle motivazioni che rendono la decisione del papa un atto forzato anche se, naturalmente, non mancano giudizi provocatori per collegarle alla tristezza dei tempi che stiamo vivendo.
RispondiEliminaChristian Ferri
Comincio col dire che la notizia delle dimissioni del Papa mi ha lasciato a bocca aperta, e come me,credo anche il mondo intero. Infatti,non ho mai sentito che un Papa rinunciasse volontariamente al soglio pontificio. Premesso che il mio sapere sia limitato in materia,considero Ratzinger un uomo consapevole dei propri limiti e un esempio di umiltà e forza d'animo. Le sue parole mi hanno toccato profondamente,rivelando la sua fragilità e l'impossibilità di adempiere al proprio compito in maniera soddisfacente. Ammiro il suo coraggio, ma soprattutto il senso di responsabilitá manifestato nei confronti della curia romana e più in generale del popolo cristiano. La mia speranza più grande ora è che l' ereditá lasciata da Benedetto XVI venga raccolta e trasmessa da una figura che lo possa eguagliare.
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