FILIPPO: Buongiorno signor Buonarroti, vorremmo porle alcune
domande. Anzitutto: quando e dove è nato?
MICHELANGELO: Sono nato a Caprese, nei
dintorni di Arezzo, il 6
Marzo 1475.
MATTIA: Come è sbocciata in lei la passione per
l’arte?
MICHELANGELO: Fin da bambino
ho mostrato una certa inclinazione nei confronti dell’arte, tanto che un amico
di vecchia data,il pittore Francesco Granacci, mi ha incoraggiato a continuare
e a perfezionarmi sempre di più.
FILIPPO: E direi che l'ha consigliata bene visto che ancora oggi
possiamo apprezzare incredibili opere architettoniche come la cupola della
basilica di San Pietro o meravigliose statue come la Pietà, il David o il Mosè
(solo per citarne alcune). Ma quello che più interessa a noi in quest’occasione
è la Cappella Sistina. È vero che fu il Papa in persona a chiamarla?
MICHELANGELO: Già, peccato che sin dall'inizio l’impresa si era rivelata
di proporzioni colossali ed estremamente complessa. Dopo qualche perplessità,
alla fine accettai comunque l'incarico.
MATTIA: Come andò con il progetto?
MICHELANGELO: Il primo progetto prevedeva la raffigurazione ai piedi
della volta dei 12 apostoli, poi sostituiti dai 7 profeti e dalle 5 sibille che
vedete ancora adesso. Per la parte centrale invece ho avuto le idee chiare sin dal
principio: una rappresentazione in più riquadri della storia dell’umanità, cioè
prima che Dio inviasse le Tavole della Legge. Si tratta in particolare di 9
scompartimenti in cui sono riportati in ordine cronologico episodi tratti dalla
Genesi. Nelle vele e nelle lunette ho poi rappresentato 40 generazioni degli
antenati di Cristo ripresi dal vangelo di Matteo. Infine, nei pennacchi
angolari, si trovano 4 scene bibliche e altrettanti eventi miracolosi a vantaggio
del popolo eletto, tra cui la celebre
lotta tra Davide e Golia.
FILIPPPO: Uhm, si vede
che parla da tecnico… Va be’, vorrà dire che chiederemo qualche spiegazione al
prof di Arte… Ci
risulta che qualche anno dopo ha rimesso piede all'interno della Cappella.
Corrisponde a verità?
MICHELANGELO: Sì, fui richiamato anni dopo per dipingere sulla parete
dietro l'altare la scena del Giudizio Universale.
MATTIA: Di tutti gli
affreschi realizzati, ce n'è qualcuno di cui va particolarmente fiero?
MICHELANGELO: Beh, direi la Creazione. Tutt'oggi non saprei dire da dove
ho tratto l'ispirazione per quel dito di Dio che infonde la vita ad Adamo e
quindi a tutti noi.
FILIPPO e MATTIA: Bene, ringraziamo Michelangelo
per la cortesia e soprattutto per averci regalato opere che anche a distanza di
secoli ci fanno riflettere e commuovere.
Mattia Amadei, Filippo Fontana
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