martedì 5 febbraio 2013

4 chiacchiere con...

Dopo aver visto dal “vivo” gli affreschi della Cappella Sistina, ci è sembrato obbligatorio invitare in redazione l'autore di tali meraviglie per una chiacchierata tra studenti e “studiato”.

FILIPPO: Buongiorno signor Buonarroti, vorremmo porle alcune domande. Anzitutto: quando e dove è nato?
MICHELANGELO: Sono nato a Caprese, nei dintorni di Arezzo, il 6 Marzo 1475.
MATTIA:  Come è sbocciata in lei la passione per l’arte?
MICHELANGELO:  Fin da bambino ho mostrato una certa inclinazione nei confronti dell’arte, tanto che un amico di vecchia data,il pittore Francesco Granacci, mi ha incoraggiato a continuare e a perfezionarmi sempre di più.
FILIPPO: E direi che l'ha consigliata bene visto che ancora oggi possiamo apprezzare incredibili opere architettoniche come la cupola della basilica di San Pietro o meravigliose statue come la Pietà, il David o il Mosè (solo per citarne alcune). Ma quello che più interessa a noi in quest’occasione è la Cappella Sistina. È vero che fu il Papa in persona a chiamarla?
MICHELANGELO: Già, peccato che sin dall'inizio l’impresa si era rivelata di proporzioni colossali ed estremamente complessa. Dopo qualche perplessità, alla fine accettai comunque l'incarico.
MATTIA: Come andò con il progetto?
MICHELANGELO: Il primo progetto prevedeva la raffigurazione ai piedi della volta dei 12 apostoli, poi sostituiti dai 7 profeti e dalle 5 sibille che vedete ancora adesso. Per la parte centrale invece ho avuto le idee chiare sin dal principio: una rappresentazione in più riquadri della storia dell’umanità, cioè prima che Dio inviasse le Tavole della Legge. Si tratta in particolare di 9 scompartimenti in cui sono riportati in ordine cronologico episodi tratti dalla Genesi. Nelle vele e nelle lunette ho poi rappresentato 40 generazioni degli antenati di Cristo ripresi dal vangelo di Matteo. Infine, nei pennacchi angolari, si trovano 4 scene bibliche e altrettanti eventi miracolosi a vantaggio del popolo eletto, tra cui  la celebre lotta tra Davide e Golia.
FILIPPPO: Uhm, si vede che parla da tecnico… Va be’, vorrà dire che chiederemo qualche spiegazione al prof di Arte… Ci risulta che qualche anno dopo ha rimesso piede all'interno della Cappella. Corrisponde a verità?
MICHELANGELO: Sì, fui richiamato anni dopo per dipingere sulla parete dietro l'altare la scena del Giudizio Universale.   
MATTIA: Di tutti gli affreschi realizzati, ce n'è qualcuno di cui va particolarmente fiero?
MICHELANGELO: Beh, direi la Creazione. Tutt'oggi non saprei dire da dove ho tratto l'ispirazione per quel dito di Dio che infonde la vita ad Adamo e quindi a tutti noi.
FILIPPO e MATTIA: Bene, ringraziamo Michelangelo per la cortesia e soprattutto per averci regalato opere che anche a distanza di secoli ci fanno riflettere e commuovere. 


Mattia Amadei, Filippo Fontana

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