...dalla scuola uscirono gli altri
professori trasformati in orribili creature dai tratti serpentini, pari a delle
lucertole. Le loro zanne scintillavano alla luce della luna. Colava sangue
scarlatto dai loro artigli somiglianti a sciabole. Senza alcun preavviso
iniziarono a correre su quattro zampe. Assetati di sangue, cercavano vittime
per le oscure vie di Treviglio, ma, con loro immenso dispiacere, non trovarono
nessuno. Così sfogarono la loro rabbia su una
piccola edicola, distruggendola a poderosi colpi di coda.
Uno di loro, il più
grande, si alzò sulle zampe posteriori e fece un
verso a metà tra un ruggito e un acutissimo grido,
che fece tremare la Terra e infranse i vetri di tutta la città comprese finestre, vetrine e finestrini di automobili,
facendo scattare anche l'allarme di quest’ultime.
Finito l'urlo, e ci volle un pó, seguì il silenzio più
totale: per alcuni minuti non si sentì
alcun rumore… Poi uno zampettio veloce invase l'insolito silenzio della
città. Occhi giallo brillanti scintillavano nell'ombra.
Migliaia di altri mostri si diressero
verso il lucertolone che aveva gridato, piegandosi in un goffo inchino che,
normalmente, avrebbe fatto ridere, ma date le circostanze...
Allora
quello che pareva essere il capo inizió a parlare in uno strano linguaggio
sibilante. Gli altri mostri annuirono e partirono a correre e devastare
Treviglio e, a seguire, i paesi vicini.
Così
inizio la la loro invasione, fino a quando…
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