Il 13 novembre 2012 sono stato convocato per la selezione dei
giocatori di basket della classe 1999 che avrebbero partecipato al Trofeo delle
Regioni che. si è poi effettivamente svolto a Montecatini dal 2 al 6 Gennaio 2013.
Innanzitutto vi vorrei spiegare cos’è nel dettaglio questo
torneo: si tratta di una gara a cui partecipano 20 squadre rappresentanti
ciascuna una Regione italiana; ognuna di
queste squadre è composta dai migliori 12 giocatori scelti dopo numerosi
allenamenti, selezioni e tornei agonistici.
Dopo un periodo di attesa durante il quale il numero dei
possibili convocati si riduceva sempre di più, ho sentito mano a mano crescere
l’adrenalina dentro di me e insieme a essa la speranza di essere uno dei
prescelti.
E così è stato: venerdì 14 dicembre ho ricevuto la notizia
tanto desiderata: ero uno dei 12!
L’allenamento a Boffalora, in provincia di è stato molto emozionante perché per me ha
significato il riconoscimento di tutto il duro lavoro svolto dopo la rottura
del legamento crociato avvenuta lo scorso 20 Aprile 2012 durante la partita
contro la squadra di Desio.
Questa convocazione ha trasformato in un sol giorno la rabbia
e la tristezza che ho provato nei mesi
precedenti in una grande motivazione per proseguire la mia passione sul
parquet.
Ricordo la felicità, provata per la prima volta dopo quasi
sette mesi di stop forzato, mentre ero in macchina con i miei genitori diretto
al luogo dell’allenamento. Ricordo anche la forte emozione avvertita durante la
preparazione e, soprattutto, quando è stata scattata la fotografia di gruppo.
A un certo punto è arrivato il giorno della partenza: ci
siamo ritrovati tutti a Milano. Sul pullman, a fianco dei compagni di squadra,
degli allenatori, dei fisioterapisti, dei massaggiatori e di tutti gli altri
membri dello staff tecnico, mi sono quasi sentito un giocatore professionista.
Abbiamo anzitutto disputato un girone di qualificazione
insieme a Friuli Venezia Giulia e Marche. Battute entrambe le squadre, abbiamo
affrontato in semifinale l’Emilia-Romagna che alla fine ha avuto la meglio.
Abbiamo allora giocato la “finalina” (vale a dire la finale per il terzo o il
quarto posto) contro la formazione del Lazio, dando vita a una partita molto
intensa da parte di tutti i ragazzi.
Per completare questa esperienza già splendida, alla fine
del match, mentre stavo andando negli spogliatoi, un personaggio illustre della
pallacanestro italiana e mondiale, il mitico Dino Meneghin, mi ha chiamato per
complimentarsi e mi ha detto: “Bravo, mi piaci molto come giocatore perché sei
grintoso e giochi con il cuore!”.
Le sue parole mi hanno fatto tremare le gambe per la
felicità: mi sembrava di vivere un sogno in quel momento! Soprattutto quelle
parole mi hanno dato una forte motivazione nel continuare a giocare con gioia,
affrontando anche in futuro eventuali ostacoli ne difficioltà.
Alemayehu Bonalumi
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