martedì 15 gennaio 2013

Dalla polver all'altar



Il 13 novembre 2012 sono stato convocato per la selezione dei giocatori di basket della classe 1999 che avrebbero partecipato al Trofeo delle Regioni che. si è poi effettivamente svolto a Montecatini dal 2 al 6 Gennaio 2013.
Innanzitutto vi vorrei spiegare cos’è nel dettaglio questo torneo: si tratta di una gara a cui partecipano 20 squadre rappresentanti ciascuna una Regione italiana;  ognuna di queste squadre è composta dai migliori 12 giocatori scelti dopo numerosi allenamenti, selezioni e tornei agonistici.
Dopo un periodo di attesa durante il quale il numero dei possibili convocati si riduceva sempre di più, ho sentito mano a mano crescere l’adrenalina dentro di me e insieme a essa la speranza di essere uno dei prescelti.
E così è stato: venerdì 14 dicembre ho ricevuto la notizia tanto desiderata: ero uno dei 12! 
L’allenamento a Boffalora, in provincia di  è stato molto emozionante perché per me ha significato il riconoscimento di tutto il duro lavoro svolto dopo la rottura del legamento crociato avvenuta lo scorso 20 Aprile 2012 durante la partita contro la squadra di Desio.
Questa convocazione ha trasformato in un sol giorno la rabbia e la tristezza  che ho provato nei mesi precedenti in una grande motivazione per proseguire la mia passione sul parquet.
Ricordo la felicità, provata per la prima volta dopo quasi sette mesi di stop forzato, mentre ero in macchina con i miei genitori diretto al luogo dell’allenamento. Ricordo anche la forte emozione avvertita durante la preparazione e, soprattutto, quando è stata scattata la fotografia di gruppo.
A un certo punto è arrivato il giorno della partenza: ci siamo ritrovati tutti a Milano. Sul pullman, a fianco dei compagni di squadra, degli allenatori, dei fisioterapisti, dei massaggiatori e di tutti gli altri membri dello staff tecnico, mi sono quasi sentito un giocatore professionista.
Abbiamo anzitutto disputato un girone di qualificazione insieme a Friuli Venezia Giulia e Marche. Battute entrambe le squadre, abbiamo affrontato in semifinale l’Emilia-Romagna che alla fine ha avuto la meglio. Abbiamo allora giocato la “finalina” (vale a dire la finale per il terzo o il quarto posto) contro la formazione del Lazio, dando vita a una partita molto intensa da parte di tutti i ragazzi.
Per completare questa esperienza già splendida, alla fine del match, mentre stavo andando negli spogliatoi, un personaggio illustre della pallacanestro italiana e mondiale, il mitico Dino Meneghin, mi ha chiamato per complimentarsi e mi ha detto: “Bravo, mi piaci molto come giocatore perché sei grintoso e giochi con il cuore!”.
Le sue parole mi hanno fatto tremare le gambe per la felicità: mi sembrava di vivere un sogno in quel momento! Soprattutto quelle parole mi hanno dato una forte motivazione nel continuare a giocare con gioia, affrontando anche in futuro eventuali ostacoli ne difficioltà.

Alemayehu Bonalumi

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