Il gatto con gli stivali è forse il più famoso tra i felini protagonisti delle pagine della letteratura di fantasia, ma non è l'unico...
Le
favole sugli animali più famose
e antiche sono sicuramente
quelle di Esopo (VI sec. a.C.), nelle quali il gatto è visto sempre come un feroce e furbo
predatore. In queste storie, infatti, il gatto sta con l'uomo solo per un reciproco accordo: cacciare i topi e
gli altri animali in cambio di un po' di cibo e di un posto caldo.
Moltissimi
anni dopo il favolista francese La Fontaine (XVII secolo) ripropone una serie di favole sugli animali
ma la figura del gatto non è cambiata: un animale che usa
l'intelligenza e l'astuzia per il suo tornaconto, ladro, malvagio, senza un briciolo di pietà nei confronti delle prede.
Questi
due autori, anche se a distanza di secoli l’uno
dall’altro, hanno utilizzato le caratteristiche
proprie del gatto per rappresentare i pregi e i difetti degli
uomini.
Nella fiaba La
volpe e il gatto dei fratelli
Grimm il nostro felino supera in furbizia addirittura la volpe. Nella fiaba Il povero garzone e la gattina gli stessi autori presentano
però il gatto positivamente: la gatta protagonista, infatti, grazie a poteri magici fa diventare ricco e
felice il padrone.
Un
altro gatto celebre del mondo delle fiabe è sicuramente lo Stregatto di Alice nel Paese delle meraviglie. Indimenticabile
il sorriso enigmatico con cui questa ectoplasmatica creatura saluta la protagonista dopo
averla stuzzicata con qualche frase sibillina.
E come dimenticare lo sciagurato felino dell'accoppiata il gatto&la volpe di Pinocchio di Collodi?
Nel
campo cinematografico, e quando si parla di fiabe la mente corre subito ai film
della Disney, si ricordano il dispettoso Lucifero di Cenerentola, le pestifere
gatte siamesi di Lilly e il vagabondo e i simpatici Aristogatti dell'omonimo film.
Cercando
qua e là, mi sono poi imbattuto in un racconto di tale Edgar
Allan Poe intitolato Il gatto nero, ma il prof mi ha suggerito di lasciar perdere
se volevo addormentarmi la sera…
Matteo Forcati
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