martedì 17 febbraio 2015

I carnevali più belli e famosi d'Italia




VENEZIA



Per farvi capire quanto è antico, basta pensare ad un cavaliere vestito da dama oppure con un buffissimo sombrero: secondo le informazioni prese da un documento del Doge Vitale Falier, la parola "Carnevale" risalirebbe infatti addirittura al 1094.
Le motivazioni di questa popolare festa, secondo gli abitanti della città, sarebbe l'esigenza di concedere ai cittadini e agli stranieri un momento di felicità e di distacco dalla noia degli affari quotidiani. Infatti, attraverso l'anonimato concesso dalla maschera e dal costume, ogni ceto sociale poteva confondersi tra la folla e burlarsi delle persone più importanti. Normalmente burlarsi di un duca avrebbe portato conseguenze disastrose per l'autore dello scherzo, ma, durante la festa, diventò possibile. Venezia è inoltre famosa in tutto il mondo per le sue maschere piene zeppe di carattere e stile, che furono probabilmente introdotte nello svolgimento della festa fin dalla prima edizione.







VIAREGGIO


La tradizione della sfilata di carri a Viareggio risale al 1873, quindi è, diciamo più "giovane" della tradizione veneziana. Tutto nacque quando dei ricchi borghesi, stufi delle pesanti tasse, decisero di protestare mascherandosi.  Da quel giorno, ogni anno le persone si travestono per eliminare i pensieri scontenti. Alla fine del secolo alla sfilata si aggiunsero anche i carri, che con il tempo migliorarono, sia dal punto di vista dei materiali che dell'estetica.
Purtroppo, come tutte le cose belle, il Carnevale venne interrotto dalla Guerra Mondiale: la manifestazione riprese dopo sei lunghi anni,  nel 1921, ancora più spettacolare e non venne più interrotta.









IVREA


"Storico Carnevale d'Ivrea". Se pensate che storico sia un'aggettivo attribuito all'evento da noi, vi sbagliate di grosso... Lo "Storico Carnevale d'Ivrea" è infatti una celebrazione antica, proprio come il collega veneziano, che porta da anni felicità nelle case del paese piemontese.
Il momento clou del Carnevale sta nella rievocazione dell'esilio di un barone che, con la sua infinita superbia, privava le persone più umili di cibo e di un qualsiasi diritto. La ribellione fu provocata dalla figlia di un mugnaio la quale accese la scintilla che diede fuoco alla intolleranza degli abitanti nei confronti del barone. A scopo di una realistica rievocazione, viene svolta la classica "Battaglia delle Arance", nella quale ogni persona può armarsi di grinta, voglia di giocare e il tanto amato agrume. L'eroina della festa è ovviamente la Mugnaia che, al fianco del generale, sfila su uno stiloso carro e lancia arance a destra e a sinistra al fine di colpire tutto e tutti per donare un sorriso a chiunque.
Dietro il carro dell'eroina è presente un lungo corteo di militari a cavallo che controllano il corretto svolgimento della festa.
Nella rievocazione i bersagliati sono i feudatari alleati con il barone che colpiscono il "popolo in ribellione" con le arance. La celebrazione non è ancora finita:  dal giorno dopo il Giovedì Grasso infatti  ogni persona scende in strada con il classico Berretto Frigio a simboleggiare la libertà de paese.


LoreBryant


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