martedì 19 marzo 2013

Cum clave

Prima di parlare dell'elezione di Francesco I, ci sembra utile chiarire ai “non  addetti ai lavori” 
come si è arrivati a tale nomina all'interno del cosiddetto conclave.
Conclave è anzitutto un termine latino che significa “chiuso con la chiave” (cum clave). Infatti, 
nell'occasione, la Cappella Sistina, cioè il luogo fisico in cui avviene l'elezione (vedi post 
precedente), viene chiusa a chiave lasciando al suo interno i cardinali convocati da tutto il 
mondo per la scelta del nuovo pontefice.
L'evento storico che diede inizio a questa tradizione fu l'elezione di Papa Gregorio X del 
1270: gli abitanti di Viterbo, antica sede papale, chiusero a chiave i cardinali nella sala più 
grande del palazzo in modo da metterli in condizione di decidere al più presto chi sarebbe stato 
il nuovo papa.
Prima ancora della clausura che dà il via alle votazioni, nella basilica di San Pietro viene 
celebrata alla presenza di tutti i cardinali-elettori la Missa Pro Eligendo Romano Pontefice.
Nel pomeriggio i cardinali si recano in processione dalla cappella Paolina verso la cappella 
Sistina intonando il Veni Creator.
Nei giorni dell'interregno, cioè di assenza temporanea di un Santo Padre, vengono allestiti i 
banchi per la votazione, viene eseguita la bonifica da qualsiasi mezzo audiovisivo di 
trasmissione all'esterno, viene montata la stufa nella quale verranno bruciati appunti e voti degli 
elettori. 
Quando finalmente le porta della Cappella Sistina vengono chiuse, cominciano le votazioni che 
puntano a raggiungere una maggioranza dei 2/3.
Se questa maggioranza viene raggiunta, dal comignolo esterno uscirà la caratteristica fumata 
bianca (anziché nera) e tutte le campane della città cominciano a suonare a festa.  
Andrea Pagno, Filippo Fontana

1 commento: