La mattina di domenica
10 Marzo, presso il Teatro Filodrammatici di Treviglio, è avvenuto il convegno organizzato
dal nostro Istituto e dedicato al mondo della scuola digitale e, in
particolare, all'utilizzo dell'ipad in classe.
Alla presenza di
genitori, alunni, autorità e persone interessate in generale, vari relatori si
sono alternati sul palco per presentare potenzialità e questioni aperte legate
appunto all'ipotesi di una didattica sempre più informatizzata e sempre meno
“vecchio stampo” (libri e quaderni di carta, astucci “ripieni” di cancelleria,
professore che spiega dalla cattedra e alunni che ascoltano in silenzio,
ricerche su enciclopedie impolverate e laboratori confusionari tra fialette e
microscopi).
I primi interventi,
tutti “naturalmente” proiettati su un telo tramite
collegamento all’ipad,
sono stati quelli della prof.ssa Dianora Bardi, docente all’Istituto Lussana di Bergamo nonché tra
le prime promotrici in Italia del ricorso alla tecnologia in aula, e
il dott. Giulio Massa, amministratore delegato dell'Istituto De Amicis di
Milano.
Quindi è toccato
ad alcuni dei nostri compagni spiegare concretamente in che modo i tablet sono
stati protagonisti delle “lezioni
2.0”, mostrando dal
vivo le lezioni interattive realizzate in occasione delle ore di matematica,
spagnolo, arte e fisica grazie ad alcune applicazioni specifiche.
Anche il blog che
state leggendo ha avuto la
possibilità di “materializzarsi” sul palco mediante una presentazione in keynote che ha permesso di sfogliare
alcuni post e commenti pubblicati da ottobre a oggi.
A seguire è
intervenuta la pedagogista della scuola, Maria Paola Gusmini, che ha anzitutto
ricordato come le moderne tecnologie debbano essere intese come un mezzo e non
il fine dell’apprendimento.
Infine il momento
dedicato al ricordo del dott. Ferruccio Gusmini, preside e amministratore per
tanti anni del Facchetti, da parte del presidente dell’Associazione ex alunni Emanuele
Tosetti e del nipote del fondatore dell’istituto Marco Facchetti.
Un modo per
legare il passato con il futuro, come appunto è tradizione della nostra scuola.
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